Una particella di luce replicata alla distanza di 143 chilometri – Nuovo record di distanza per il teletrasporto: le caratteristiche di una particella di luce (fotone) sono state replicate a una distanza di 143 chilometri, pari all’incirca a quella che separa New York da Philadelphia. Il traguardo è stato raggiunto da un gruppo internazionale di ricercatori presso l’Optical Ground Station dell’Agenzia spaziale europea (Esa) alle Canarie.
L’esperimento, condotto in collaborazione con ricercatori di Austria, Canada, Germania e Norvegia, è descritto sulla rivista Nature Magazine. Il cosiddetto ‘teletrasporto quantistico’ ha consentito di trasferire le proprietà fisiche di un fotone su di un altro posto a 143 chilometri di distanza ma legato in una sorta di abbraccio virtuale che i fisici chiamano ‘entanglement’, per il quale gli elementi di una coppia, anche se separati, sono soggetti a una correlazione a distanza. Si è così creato un ‘ponte’ invisibile che ha unito il telescopio Jacobus Kapteyn, sull’isola di La Palma, con la stazione Esa a Tenerife.
A differenza di quanto si possa pensare, però, questo processo non consente di ‘fotocopiare’ letteralmente la particella, perché il trasferimento delle informazioni implica la distruzione dell’originale. ”Questo risultato apre la strada per le comunicazioni quantistiche su lunghe distanze”, spiega Eric Wille, responsabile del progetto per l’Esa. ”Il primo teletrasporto quantistico è avvenuto in condizioni di laboratorio.
La sfida qui – aggiunge – era quella di mantenere l’entanglement tra i due fotoni separati da 143 chilometri nonostante le interferenze dovute alle condizioni atmosferiche, in modo da poterlo utilizzare per il teletrasporto quantistico”. Per Rupert Ursin, dell’Accademia delle scienze austriaca, ”il prossimo passo sarà realizzare il teletrasporto quantistico verso un satellite in orbita per dimostrare la possibilità di avere una comunicazione quantistica su scala globale”.