Siamo a Torriana, sulle colline riminesi, quì si erge uno dei castelli medioevali meglio conservati d’Italia, noto soprattutto per il fantasma che lo abiterebbe, quello di una sfortunata bimba albina vissuta nel XIV secolo: Guendalina, passata alla storia con il soprannome di Azzurrina che secondo la leggenda, infatti, per mascherare i capelli innaturalmente bianchi (che la superstizione attribuiva all’opera del demonio) la madre usò una tintura artigianale colorandole di blu le chiome.
Il destino della piccola si concluse il 21 giugno del 1375 quando aveva appena 5 anni, in quel pomeriggio d’inizio estate, nel pieno di un temporale, Azzurrina giocava da sola, la sua palla scivolò lungo le scale, fino alle segrete del castello, lei la rincorse, scese giù, per cercare di recuperarla ma il buio la inghiottì per sempre e il suo corpo non fu mai ritrovato.
Secoli dopo, si incominciò a parlare della presenza dell’anima di una bimba che ogni solstizio d’estate vagava per le stanze del maniero, invocando la mamma, il fantasma di Azzurrina, appunto.
Negli ultimi anni, Daniele Gullà, insieme a diversi team di ricerca, ha investigato tra queste mura per verificare la fondatezza dei racconti popolari, tra voci misteriose registrate nel silenzio della notte, strane manifestazioni energetiche e anomale forme antropomorfe, più volte è stato raccolto materiale interessante sottoposto poi ad analisi approfondite, ma le ultime foto scattate lo scorso ottobre e presentate nei giorni scorsi alla stampa lasciano stupiti.