Si diffonde in Russia, ma anche in Ucraina, la psicosi da fine del mondo legata ad un’interpretazione del calendario Maya, che avrebbe come ultimo giorno il 21 dicembre 2012.
In alcune regioni, in particolare quelle siberiane, la gente fa scorte di viveri, acqua, candele, fiammiferi, sale, zucchero mentre i più ricchi starebbero costruendosi dei bunker.
Non mancano le scene di isteria collettiva, le reazioni incontrollate, la corsa a saldare i debiti e a chiedere perdono per tutti i peccati.
A nulla per ora sono serviti gli appelli degli scienziati a non cadere nell’irrazionalità o le previsioni del capo meteorologo Roman Vilfand.
Non sono bastate neppure le rassicurazioni del ministero della protezione civile: “in base al monitoraggio del comportamento della Terra possiamo assicurare che il mondo non finirà a dicembre” ha garantito.
Ma i media ci marciano, tanto che i deputati della Duma hanno scritto una lettera ai giornali e alle tv chiedendo di non trattare questo tema in modo allarmistico.
Anche i rappresentanti delle tre religioni principali invitano a non credere alla profezia Maya, ma nella Russia postcomunista l’esoterismo prolifera come conferma il gran numero di sette esistenti.
Locali e discoteche sfruttano la situazione per menù e party sul tema, tra i più creativi comunque gli ucraini: a Sinferopoli, in Crimea, sono spuntati dei corsi gratis per preparare la gente ad affrontare la fine del mondo mentre un tour operator si è messo a vendere viaggi per il paradiso (15 dollari) e per l’inferno (piu’ caro 18 dollari): il pacchetto prevede, il 21 dicembre, voli in prima classe per raggiungere posti già prenotati tra gli angeli serafini o tra le bolge dei dannati.
“Lo abbiamo fatto per scherzare” ha riferito Olga, del tour operator ma ammette, molte persone che credono nell’apocalisse si sono sentite offese e hanno protestato.