Prime immagini di quella che potrebbe diventare la cometa del secolo, battezzata Ison, il suo chiarore è stato ripreso dalla sonda Deep Impact della Nasa.
L’atteso astro da (presunto) record è ancora lontano da noi, oltre l’orbita di Giove, ma dalla superficie cominciano già a emergere getti di polveri e gas che creano una coda di 64.400 chilometri.
DEEP IMPACT
La sonda americana ha scattato le prime foto da una distanza di 793 milioni di chilometri ed è il quarto astro di questo tipo che studia e osserva da quando è stata lanciata nel 2005 percorrendo 7 miliardi di chilometri.
L’obiettivo principale era avvicinarsi alla cometa Tempel 1 scagliandole contro un penetrator che scavò un cratere rivelando così gli strati profondi, subito analizzati dal robot cosmico.
Qualche anno prima nelle sale cinematografiche un film con lo stesso titolo raccontava la caduta sulla Terra di una cometa, ma alla Nasa dissero che si trattava di una coincidenza.
Poi la corsa della sonda continuò avvicinandosi alla cometa Hartley 2 e successivamente la Garrad, ora dopo sette anni punta i suoi occhi elettronici su Ison dalle iniziali di International Scientific Optical Network.
Questa è una rete di osservatori della quale fa parte il telescopio di 0,4 metri vicino a Kislovodsk (Russia) usato dagli astronomi Vitali Nevski e Artyom Novichonok per scoprirla nel settembre del 2102 e quindi classificata C/20012 S1.
ISON
Ison arriva dalla nube di Oort, il serbatoio di comete che circonda il sistema solare e probabilmente dicono gli astronomi è la prima volta che si avvicina al Sole infatti gli passerà accanto il 28 novembre prossimo da una distanza di 1,2 milioni di chilometri e il 26 dicembre successivo transiterà nel punto più vicino alla Terra a 64 milioni di chilometri.
Se l’effetto del Sole non sarà drammatico al punto da sbriciolarla (la sua natura non è ancora conosciuta per poterlo predire con esattezza) Ison potrebbe appunto diventare lo spettacolo celeste del secolo tanto da diventare luminosa come la Luna secondo alcune valutazioni.
Ma delle comete non ci si può fidare e anche Ison, nonostante alcuni indizi, potrebbe tradire quindi non ci resta che aspettare e incrociare le dita.