Le origini del progetto SERPO risalgono al lontano 1947, quando un paio di oggetti volanti non identificati si schiantarono nei pressi del Nuovo Messico: i primi ad avvistare i rottami dei due velivoli, a distanza di qualche giorno, furono i membri di un’equipe di archeologi che si trovavano là per un’ispezione e che informarono subito le autorità locali del ritrovamento.
Durante la rimozione dei detriti, venne notato dietro la roccia un alieno sopravvissuto all’incidente, il quale venne subito curato dai soccorritori: l’extra-terrestre accettò l’acqua che gli venne offerta, ma rifiutò il cibo che gli era stato proposto, probabilmente non era abituato a mangiare solidi.
Gli altri alieni che si trovavano a bordo dei due velivoli rimasero uccisi nell’impatto col suolo e i cadaveri vennero portati via dal luogo dell’incidente e spediti nel laboratorio di Los Alamos, dotato di celle frigorifere che potessero conservare i corpi per un lungo periodo di tempo in modo da poter essere studiati nel dettaglio.
In seguito, l’alieno ritrovato vivo assunse un comportamento non ostile nei confronti degli esseri umani, stabilendo dei contatti con alcuni rappresentanti del Governo americano ai quali ha riferito il nome del pianeta dal quale provenivano lui e i suoi simili deceduti.
Inoltre, svelò alcuni dettagli davvero importanti su come funzionassero gli oggetti rinvenuti nei siti dove è avvenuto lo schianto degli UFO, mostrando come facesse a comunicare con il suo pianeta di origine attraverso un sofisticato dispositivo.
L’alieno morì nel 1952, ma diede comunque indicazioni importanti che permisero di stabilire un nuovo contatto tra gli umani e gli alieni, cosa che avvenne nel 1964 sempre nel Nuovo Messico: gli extra-terrestri sbarcati ne approfittarono per riprendersi i corpi dei compagni morti e che nel frattempo erano stati tenuti in ottime condizioni presso i laboratori di Los Alamos.
L’incontro si rivelò fruttifero, visto che ci fu un considerevole scambio di informazioni tra gli umani e gli alieni, quest’ultimi comunicavano in inglese grazie a un traduttore che riportava i dialoghi degli americani nella loro lingua.
Nel 1965, il governo USA avviò dunque il programma di scambio con gli alieni, che prevedeva l’invio di dodici persone accuratamente selezionate le quali sarebbero state mandate nello spazio e avrebbero collaborato con gli alieni.
Il loro rientro era previsto entro i successivi 10 anni, ma solo una parte di loro tornò nel 1978, mentre altri preferirono restare con le entità aliene e due morirono sul pianeta extraterrestre.
Negli anni successivi, oltre a SERPO si cercò di dare vita anche a un ulteriore progetto, ribattezzato “Bishop“, in cui umani e alieni avrebbero lavorato fianco a fianco, ma il presidente Reagan ritenne opportuno cancellarlo dall’agenda e non se ne fece più nulla.
Restano comunque seri dubbi relativi alla vicenda, ma del resto è normale quando si affrontano argomenti come quello della relazione con forme di vita extra-terrestri: esiste, infatti, parecchio scetticismo sulla veridicità di una vicenda che ha del fantascientifico o sulla semplice evidenza di come gli alieni, ad esempio, abbiano potuto permettere a un gruppo di Americani di visitare il loro habitat.
Per non parlare, poi, del timore che tra i governi mondiali e le razze aliene, semmai ci fosse un qualche tipo di collaborazione, non sarebbe di certo alla pari visti i mezzi molto più tecnologicamente avanzati di cui dispongono gli extra-terrestri rispetto agli uomini, i quali si illudono di avere la situazione sotto controllo ma, se i contatti fossero realmente avvenuti, la nostra posizione non partirebbe che da una certa inferiorità.