Il capo della NASA, Charles Bolden, ha raccomandato di “pregare” nel caso possa arrivare un nuovo asteroide, questo a causa della mancanza di un sistema operativo per distruggere i corpi celesti.
In risposta alla domanda di una strategia o di un sistema operativo per distruggere pericolosi corpi celesti, Bolden ha detto che è impossibile creare a breve termine una struttura capace di prevenire o comunque deviare (o distruggere) un asteroide o meteorite e anche una missione spaziale con armi nucleari prevede un sacco di tempo sia per la costruzione che per l’allestimento.
“Con le informazioni che abbiamo, sappiamo che non ci sono asteroidi che possano mettere in pericolo la popolazione degli Stati Uniti, ma se questo potrà accadere nelle prossime tre settimane, beh..non rimane che pregare”, cosi ha commentato Bolden alla commissione per la scienza presso i Rappresentanti della Camera degli Stati Uniti.
Il consigliere scientifico della Casa Bianca, John Holdren, ha detto che la NASA sta cercando di sviluppare tecnologie in grado di deviare un oggetto che potrebbe passare troppo vicino alla Terra.
Oggi la NASA sta monitorando circa il 95% delle grandi oggetti vicini al nostro pianeta.
“Le possibilità di un oggetto che possa passare vicino alla Terra e che potrebbe colpirci provocando un gran numero di vittime e la distruzione delle infrastrutture, sono molto piccole, ma le potenziali conseguenze di un tale evento sono così grandi che ha senso correre un rischio serio”, ha detto Holdren.
Nel 2010 la banca russa della Fondservisbank aveva finanziato un progetto per un sistema di protezione della Terra dalla distruzione totale di asteroidi, il quale è costato milioni di dollari, ma i risultati sono stati deludenti.
Il 15 febbraio, un meteorite è caduto nella regione degli Urali della Russia, diffondendo il panico tra la popolazione e l’esplosione ha causato danni agli edifici in sei città e più di 1.200 feriti.
Nel mese di marzo, il ministero russo per le emergenze ha annunciato che organizzerà un reparto che è dedicato ad assistere il pubblico, in caso di un ‘attacco spazio’.