“Una volta su Marte esistevano le condizioni necessarie per consentire forme di vita”, lo ha dichiarato la Nasa citando il risultato delle prime analisi delle trivellazioni effettuate dalla sonda Curiosity in quello che potrebbe essere stato, un tempo, il letto di un lago marziano.
È la prima volta che possiamo trarre una conclusione del genere riguardo a un altro corpo celeste.
“Questo è sicuramente l’ambiente più abitabile mai incontrato finora all’infuori della terra”, ha dichiarato John Grotzinger, a capo della missione Curiosity per il California Institute of Technology, “Se un essere umano si fosse ritrovato sul pianeta, all’epoca, avrebbe potuto tranquillamente bere l’acqua che era lì”.
Secondo quanto riferito da Michael Meyer, capo del programma Nasa per l’esplorazione di Marte, nelle rocce analizzate da Curiosity sono state trovate alcune sostanze, come idrogeno, carbonio e ossigeno, indispensabili per consentire la sopravvivenza di forme di vita.
“La fondamentale domanda cui (doveva rispondere) era se Marte avrebbe potuto sostenere un ambiente abitabile e da quanto abbiamo appreso la risposta è si”, ha concluso Meyer.
La scoperta si basa, in parte, sul rinvenimento di minerali argillosi e solfati nel campione estratto durante la trivellazione del terreno, entrambi i materiali si formano infatti esclusivamente in presenza di acqua e per di più solo in ambienti non acidi, dato che gli ambienti acidi sono invece potenzialmente pericolosi per la vita.
Nella conferenza stampa al quartier generale della NASA a Washington D.C., il team di ricerca ha anche annunciato che semplici sostanze organiche sono state rilevate dal Sample Analysis at Mars (SAM), Paul Mahaffy, responsabile scientifico di SAM, ha però specificato che non è ancora chiaro se le sostanze organiche sono di origine puramente marziana o se si sono formate dall’interazione con sostanze organiche inavvertitamente portate dalla Terra dal rover.
La trivellazione è avvenuta in una zona battezzata Yellowknife Bay all’interno del grande cratere Gale dove il Rover aveva poggiato le sue ruote poco lontano con estrema precisione quasi otto mesi fa.
La trivella ha penetrato un suolo di tipo sedimentario in un punto alla confluenza di alcuni fiumi che formavano un lago, il cui fondale con i suoi minerali poteva fornire energia chimica e altre condizioni favorevoli ai processi biologici.
“La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante”, continua Paul Mahaffy, “Abbinamenti come solfati e solfuri indicano una possibile fonte di energia chimica per i microrganismi”.
Ora che è stato scoperto che in passato Marte era favorevole alla vita, l’obiettivo, ha spiegato la Nasa è cercare composti organici.
Marte oggi è freddo, secco e ostile, e la possibilità di trovare la vita sulla sua superficie sono considerate infinitamente sottili, ma con i suoi laboratori portatili di chimica e mineralogia, una novità assoluta per i rover marziani, Curiosity sta finalmente trovando le tanto attese prove dell’esistenza di un Marte più caldo e umido.
Tutto questo è stato possibile grazie all’uso del trapano del robot, altra importante novità introdotta da Curiosity, “Abbiamo analizzato un ambiente molto antico dove una volta le condizioni erano favorevoli alla vita”, conclude John Grotzinger, “ma ritengo che altre scoperte ancora più eccitanti ci aspettino nei prossimi mesi e anni”.
Il rover è atterrato a Gale Crater in agosto e ci si aspettava che procedesse rapidamente verso la grande montagna al centro del cratere, il monte Sharp per scalarne le pendici e che sorge al centro del grande cratere scavato dalla caduta di un asteroide, ma la deviazione nella regione della Yellowknife Bay è stata così produttiva che non è ancora chiaro quando proseguirà il suo viaggio verso la montagna.