Scienziati della Brown University hanno costruito un interfaccia cervello-computer in grado di registrare e trasmettere segnali, provenienti dal cervello, ad un computer senza bisogno di fili, com’è finora necessario.
Senza la necessità di collegamenti fisici, questo apparato potrebbe dare il via ad una generazione di nuovi ritrovati a servizio di persone con arti amputati, con danni alla spina dorsale e persone con gravi disturbi neurologici.
Le misure dell’apparecchio sono già modeste (56 mm x 42 mm x 9 mm) ed è contenuto in un involucro di titanio, contiene una griglia di 100 elettrodi, una batteria agli ioni di litio radio, trasmettitori senza fili a raggi infrarossi e una bobina di rame per la ricarica della batteria che dura fino a sette ore prima di doverla ricaricare, operazione che avviene in modalità wireless attraverso la pelle.
Non è stato semplice far entrare tutte queste funzioni in un pacchetto così piccolo, il responsabile dello studio, David Borton, ha dichiarato: “Questo prodotto è l’insieme di più innovazioni che, messe insieme, danno un risultato maggiore della loro sommatoria”.
I test hanno comprovato che questo piccolo strumento è anche robusto, ha trasmesso impeccabilmente l’attività cerebrale di 3 scimmie e 3 maiali fino a 16 mesi, dimostrando che questo ritrovato è stabile e potrebbe un giorno essere utilizzato per l’uomo.
È stato testato anche sui topi, ma questo “zaino” sulla schiena non li mette a loro agio, mentre per i primati il problema non esiste.
In attesa di ridurre le dimensioni dello zaino per i topi, i neuroscienziati sono eccitati per tutto il lavoro che intanto si potrà svolgere con la collaborazione dei primati, nella speranza che questa innovazione possa venire un giorno in aiuto ai bisogni umani.