Nasa, università americane e gruppi privati statunitensi stanno lavorando a un sistema di allerta asteroidi in grado di individuare oggetti spaziali che potrebbero colpire il pianeta simili a quelli che sono precipitati sulla Russia.
“Dieci anni fa, la Nasa non avrebbe potuto individuare l’asteroide 2012DA14, che è passato accanto al nostro pianeta ed è stato puntualmente monitorato”, ha spiegato Lindsey Johnson, project manager del Near Earth Object (Neo) della Nasa.
Ma nel frattempo la Nasa ha fatto molti progressi per l’individuazione degli asteroidi più piccoli, in linea con gli obiettivi fissati in un congresso del 1998, l’agenzia spaziale americana ha individuato finora, e catalogato, il 95 per cento degli asteroidi di diametro superiore a un chilometro potenzialmente capaci di causare grandi cataclismi sulla Terra.
Il programma Neo attualmente monitora gli asteroidi che si avvicinano al nostro pianeta grazie al radiotelescopio Arecibo in Portorico.
L’asteroide 2012 DA14 venerdì 15 ha sfiorato la Terra, una pioggia di frammenti di meteoriti, nello stesso giorno, ha colpito la Russia, cosa dobbiamo fare per tenere la Terra al sicuro dalla minaccia degli asteroidi?
La Fondazione B612 ha recentemente annunciato la costruzione di una nave spaziale in grado di calcolare le traiettorie pericolose per la Terra, una neonata società, la Deep Space Industries, ha invece progettato di costruire robot in grado di distruggere gli asteroidi.
Due scienziati della California invece hanno lanciato una nuova proposta per la progettazione e costruzioni di nuovi laser in grado di ‘vaporizzare’ gli asteroidi pericolosi fino a 93 milioni di miglia di distanza, la stessa che separa la Terra dal Sole, il progetto si chiama Directed Energy Solar Targeting of Asteroids and exploRation.
Scampato il pericolo 2012DA14, salvo sgradite sorprese il prossimo rischio noto di collisione della Terra con un asteroide, in questo caso, “Apophis” è rimandato al 2029.
2012DA14 è un piccolo asteroide (57 metri di diametro) il cui perigeo è stato di appena 27.000 chilometri, sotto l’orbita dei satelliti geostazionari, le previsioni su quali oggetti possano in futuro rappresentare un pericolo è molto difficile, così come ogni eventuale intervento dato lo scarso preavviso: a causa della bassa albedo (capacità di riflessione) della loro superficie gli asteroidi sono di norma virtualmente invisibili agli strumenti ottici a meno di non passare davanti a un corpo luminoso, e troppo piccoli per causare effetti gravitazionali osservabili.