La Missione del mitico “Apollo 11” ha avuto una storia caratterizzata da alti e bassi e da alcuni difetti tecnici che vennero nascosti dal governo degli Stati Uniti e di alcuni incidenti avvenuti (sotto il controllo dell’allora Presidente Richard Nixon) e che hanno fornito l’occasione ai progettisti di pubblicare questo documentario.
Il 16 luglio 1969 l’equipaggio dell’ “Apollo 11” decolla dal Kennedy Space Center (Florida) per una missione unica nel suo genere che rimarrà impressa nella storia dell’uomo, il team era composto da tre astronauti Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, la missione sembrava partire sotto gli auspici peggiori, poiché i tecnici dello Space Center avevano cercato di gestire la riparazione di una valvola che perdeva sulla rampa di lancio all’ultimo minuto prima dell’orario di partenza.
Nonostante questo cattivo presagio, i tre uomini salirono a bordo del razzo che gli consentirà loro di mettere piede sulla Luna, essi credevano che tutti i problemi sarebbero stati risolti dagli ingegneri, anche se questo era ben lungi dall’essere per il loro caso.
Peggio ancora, agli astronauti vennero nascoste alcune informazioni essenziali di sicurezza per quanto riguardava il piano di espulsione che avrebbe dovuto salvare la loro vita se si sarebbe verificata un’esplosione durante il decollo, ma fortunatamente, la fase di volo avvenne normalmente.
Jack Garman (ingegnere informatico) ha voluto evidenziare questo aspetto poco conosciuto di questa avventura evocando la console della sala di controllo della NASA, attraverso la quale molti degli addetti vi avevano lavorato, la cui capacità di calcolo è paragonabile ad un potente portatile di oggi, per non parlare degli strumenti a bordo del razzo.
La comunicazione tra i team di astronauti della NASA con quelli di terra è stata fondamentale, poiché il minimo errore nella trasmissione di informazioni tra questi due avamposti avrebbe potuto provocare una catastrofe, tuttavia, dopo poco più di tre giorni di volo spaziale, il team della NASA aveva trasmesso un messaggio cifrato attraverso uno degli astronauti che aveva chiesto di specificare la posizione esatta di un altro razzo lanciato pochi giorni prima (Saturn V).
In effetti, la presenza di un oggetto volante (UFO?) era stata rilevata non lontano dal razzo il cui oggetto sembrava seguirlo, allo stato attuale, il mistero degli oggetti volanti rilevati durante quella missione non è stato ancora risolto, i tre astronauti si erano imbattuti in un altro imprevisto, per via dei lampi costituiti da ” ricorrenti fenomeni di particelle Z” che potevano costituire un pericolo per il veicolo spaziale e la propria salute.
L’atterraggio con il modulo lunare, si era rivelato molto più complicato del previsto a causa di rilevanti problemi tecnici, l’evento più spaventoso era la presenza del surriscaldamento del computer a bordo del modulo lunare, completamente sovraccarico di informazioni radar.
L’equipaggio dell’Apollo 11 mantenne la calma, anche quando Neil Armstrong chiese al modulo lunare di manovrare in modalità manuale sulla superficie lunare, mentre un altro problema tecnico si stava verificando al modulo del serbatoio che era arrivato ad un livello pericolosamente basso.
Per completare queste complicazioni, altri incidenti si erano accumulati: portello bloccato dal modulo di pressione esterna che si era inavvertitamente rotto il pulsante.
La fedele ricostruzione di questo significativo episodio della storia dello spazio non manca di suspense, tanto più che un attore importante in questa missione (Buzz Aldrin) aggiungerà in seguito un pizzico di ricordi personali, questa è la storia di una grande epopea, un’ulteriore prova dell’ingegno dell’uomo quando si tratta di scoprire altre regioni inesplorate del nostro sistema solare, e forse anche oltre, nell’immensità dell’Universo.