Gli studiosi russi consigliano di “abbattere” l’asteroide 1999 RQ36, ad oggi, esso è considerato uno degli oggetti più pericolosi del suo genere, secondo i calcoli di alcuni esperti, questo asteroide, a causa del surriscaldamento da parte del sole di una delle sue parti, potrebbe modificare la sua orbita e colpire la terra nel 2182.
Gli specialisti dell’Istituto di ricerche spaziali (IKI) dell’Accademia Russa delle Scienze hanno proposto di deviare questo asteroide dalla sua traiettoria con l’aiuto di un altro asteroide, in generale, è possibile deviare dalle loro orbite gli asteroidi che rappresentano un pericolo per il nostro pianeta come in un semplice tavolo da biliardo: la stecca rappresenta un veicolo spaziale, il pallino è un piccolo asteroide, e la palla è il corpo cosmico che minaccia la Terra.
L’idea è nata in relazione alla cosiddetta “fionda gravitazionale”, che viene utilizzata per modificare la velocità di un veicolo spaziale, racconta il ricercatore capo dell’IKI dell’Accademia Russa delle Scienze, Nathan Eismont:
“Se abbiamo un veicolo spaziale e ne vogliamo modificare la velocità senza sprecare carburante, allora è possibile, dopo essere passati vicino a qualsiasi corpo celeste, come la Terra o la Luna, modificarne la velocità fino a condurlo dov’è necessario, ora mettiamo che al posto di un veicolo ci sia un asteroide, potremmo indirizzare queste millecinquecento tonnellate lì dove serve”.
Inizialmente gli scienziati russi hanno lavorato sul problema dell’asteroide Apophis, nel 2004, quando fu scoperto questo asteroide, si è pensato che potesse minacciare una collisione con la terra nel 2036 ma ora gli esperti escludono questa possibilità.
Tuttavia, si è scoperto che ci si possono aspettare problemi da un altro collega dell’Apophis, il satellite 1999 RQ36, così presso l’Istituto di ricerca spaziale si è cominciato a cercare un “pallino” adatto a deviarlo, e si è capito che questo ruolo potrebbe essere ricoperto meglio di tutti proprio dall’Apophis.
Dalla Terra all’Apophis è possibile mandare un veicolo spaziale, utilizzando la fionda gravitazionale per dare una spinta all’asteroide, dopo aver volato accanto alla Terra, questo “vagabondo veicolo spaziale” cambierà la sua orbita per finire, in definitiva, proprio sull’asteroide 1999 RQ36.
D’altronde, secondo i dati relativi alla pericolosità della traiettoria, Nathan Eismont ritiene che sarebbe possibile usare anche parte di un altro asteroide, come suggeriscono alcuni scienziati stranieri.
In Russia è nata l’idea di creare una sorta di “squadra spaziale di asteroidi”, si propone di “collocare” dei piccoli asteroidi-proiettile in modo che, alla comparsa di un “nemico”, sia possibile scegliere il più adatto e mandarlo contro l’obiettivo.
Questo metodo, sebbene insolito, secondo le parole dello specialista, può essere realizzato anche con il livello tecnico esistente oggi, poiché non richiede nessuna tecnica rivoluzionaria o nuova scoperta scientifica.
L’asteroide near-Earth 1999 RQ36 rientra nel gruppo di asteroidi “Apollo”, il suo diametro medio è di 510 metri, e la caduta di un tale asteroide sulla Terra equivarrebbe all’esplosione di 2700 megatonnellate di tritolo.
In uno studio di dinamica orbitale del 2009, Andrea Milani, professore presso la Facoltà di Matematica dell’Università di Pisa, e collaboratori hanno individuato una serie di otto potenziali impatti con la Terra tra il 2169 ed il 2199, la probabilità d’impatto collettiva dipende dalle proprietà fisiche dell’oggetto, al momento poco conosciute, ma non sarebbe superiore allo 0,07 % per tutti gli otto incontri.