Sono trascorsi più di 1.500 anni da che un monaco, Columba, lo “vide” per la prima volta, da allora Loch Ness è stato “osservato” per centinaia e centinaia di volte, spesso fotografato, anche se mai in una risoluzione tale da identificarne forme e specie, ma mai “catturato”.
Le spiegazioni della sua comparsa si accumulano negli anni: illusioni, falsificazioni, piccole imbarcazioni, tronchi d’albero e così via, ma ora ecco una nuova ipotesi: si tratterebbe di un fenomeno legato alla geologia del luogo, lo sostiene Luigi Piccardi, ricercatore presso il Centro di Studio per la geologia dell’Appennino e delle catene perimediteranee del Cnr di Firenze), il quale lavora anche nello studio che vi sono tra geologia e mitologia.
Così spiega Picardi: “Loch Ness trova la sua origine nella faglia (le faglie sono le fratture nelle rocce che muovendosi originano i terremoti) di Great Glen, grande e molto attiva, quando si muove provoca un ribollire delle acque che poi producono delle ondulazioni che a volte vengono scambiate con il mostro”.
E non a torto sono in molti ad avere sentito dei tremori prima di osservare la grande bestia preistorica, e anche ai nostri giorni sono numerosi i fenomeni osservati sulla superficie dell’acqua che possono essere collegati con le attività della faglia.
E’ noto che tra il 1933 e il 1935 furono numerosissimi gli avvistamenti del mostro, ma proprio al 1934 risale un violento terremoto che interessò la faglia di Great Glen, “Sappiamo che quello fu un periodo di particolare attività della faglia, ha spiegato Piccardi, quanti pensarono di aver visto un mostro in realtà avevano visto sull’acqua gli effetti provocati dalle scosse telluriche”.
E sul sito Internet del Loch Ness Monster Fan Club, dove si possono leggere 56 testimonianze degli ultimi anni, si legge che Nessie è vivo e sta bene, e chi potrebbe ucciderlo visto il giro d’affari che vi è attorno ad esso? Risolto il mistero, non proprio, i sostenitori della reale esistenza di Loch Ness tuttavia, non ci stanno, primo tra tutti Gary Campbell, presidente del Loch Ness Monster Fan Club di Iverness il quale sostiene che la spiegazione di Piccardi è troppo semplicistica, in quanto il Club possiede più di mille racconti di persone che dicono di aver visto nell’acqua qualcosa di solido come una testa e un collo.