E’ pronta a partire Gaia, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che invia nello spazio un satellite “collezionista” di stelle: ne studierà circa un miliardo fra quelle più vicine alla Terra.
Il lancio è programmato alle 10:12 (ora italiana) di domani mattina con un lanciatore Soyuz dalla base di lancio europea di Kourou, nella Guyana Francese, e terrà tutti con il fiato sospeso per molti minuti a causa delle complesse manovre di distacco che il satellite dovrà compiere per raggiungere la posizione corretta.
Dopo la separazione dal lanciatore, il satellite dovrà completare una sequenza automatizzata di operazioni molto complesse per la verifica dei motori e per dispiegare lo scudo che dovrà proteggerlo dai raggi solari. Durante questa fase Gaia sarà in una condizione di “deriva libera”, nel senso che i suoi movimenti non saranno gestibili e la separazione dal lanciatore potrebbe causarle rotazioni non controllabili.
“Per circa 17 minuti potremmo perdere il contatto radio e riguadagnarlo solo al termine delle operazioni”, ha spiegato Dave Milligan, responsabile delle operazioni del satellite. “Quei minuti nella sala di controllo, ha aggiunto, saranno molto lunghi e pieni di tensione”.
Soltanto dopo avere eseguito queste operazioni delicatissime Gaia potrà proseguire il suo viaggio verso la destinazione, nel punto di Lagrange 2 (L2), una posizione distante un milione e mezzo di chilometri dalla Terra e nella quale l’attrazione gravitazionale di Terra, Luna e Sole annullano e non costituiscono un disturbo per il satellite.
Nella sua missione di cinque anni Gaia identificherà posizione, composizione, luminosità e velocità di circa un miliardo di stelle presenti nei “paraggi” della Terra e fare così una “foto di gruppo” di tutti i nostri vicini.