Il mostro di Loch Ness potrebbe essere morto, è l’ipotesi avanzata da Gary Campbell, custode di Inverness, nel Regno Unito, famoso per le sue osservazioni sulla leggendaria creatura. L’uomo, che da 17 anni tiene un registro degli avvistamenti, ha detto che nessuno si è fatto avanti da 18 mesi a questa parte per segnalare la presenza di Loch Ness.
Tutti falsi allarmi quelli registrati: un’onda, una papera e altre forme per nulla riconducibili al leggendario mostro che (forse) abita nel lago. A stupire Campbell è il fatto che questa è la prima volta in quasi 90 anni che si è verificato un così lungo ritardo negli avvistamenti e così l’esperto sta iniziando a preoccuparsi. Durante la sua lunga ricerca, l’uomo ha messo insieme un elenco di avvistamenti che risale a circa 1.500 anni fa.
Non si tratta comunque della prima assenza prolungata da parte della creatura, ammesso che esista, il mostro di Loch Ness raggiunse la notorietà nel 1933 quando la storia dei primi avvistamenti fu pubblicata su un giornale locale. La descrizione fu quella di una creatura con una gobba ma c’è anche chi spiegò l’accaduto con gli spruzzi d’acqua generati da due anatre.
Tante sono le leggende legate al mostro di Loch Ness, la prima risalirebbe addirittura al 565 dC quando il monaco irlandese San Colomba di Iona descrisse, nella sua Vita Sancti Columbae, il funerale di un abitante delle coste del fiume Ness, emissario del Loch Ness, assalito ed ucciso da una “selvaggia bestia marina”, uscita strisciando dalle acque.
“Finora sono stati registrati 1.036 avvistamenti“, ha detto Campbell, che teme il peggio, ma non dispera: “Sono convinto che Nessie si sia preso una pausa e tornerà quest’anno”.