Con il decesso di due pazienti ricoverati in ospedale a Conakry, è salito ad almeno 80 il numero dei morti accertati provocati da febbraio in Guinea dall’epidemia di Ebola, che minaccia anche Sierra Leone e Liberia: lo ha reso noto un portavoce del ministero della Sanità, Sakoba Keita, secondo cui si tratta del quinto episodio con esito letale che si registra nella capitale del Paese africano.
Il numero dei casi di contagio conclamati resta invece fermo a 122 il che, ha precisato Keita, dimostrerebbe l’efficacia delle misure di prevenzione e controllo messe in atto.
Il focolaio originario del virus, che provoca una forma gravissima di febbre emorragica, è stato localizzato in una sorta di “triangolo” formato da tre villaggi, Guekedou, Macenta e Kissidougou, situati nella provincia sud-orientale di Nzerekoré, caratterizzata dalla vasta copertura forestale: lì le vittime ammontano già a settanta.
Questo virus è altamente contagioso e mortale nella maggior parte dei casi, si trasmette per contatto diretto con sangue, liquidi biologici e tessuti di soggetti infettati, uomini o animali, vivi o morti che siano.
Secondo il governo della Guinea, il virus individuato nel Paese è di tipo ‘Zaire’, la forma più aggressiva e la più mortale delle cinque varianti della famiglia di filovirus che provocano l’Ebola.