Altre voragini ma di dimensione più piccole sono state scoperte nei giorni scorsi in varie parti della Siberia settentrionale.
Due di queste voragini si trovano in un’area a sud del gigantesco “buco” scoperto il mese scorso nella penisola di Yamal, mentre le altre si trovano a est delle prime due nella penisola Taymyr.
Le tre voragini sono molto simili tranne che nella prima a una profondità di circa 70 metri è stato trovato un lago di acque cristalline, mentre il terzo possiede la forma di un perfetto cono.
Per ora l’ipotesi è sempre quella di una esplosione sotterranea causata dalla presenza di gas in questi territori e connessa con lo scioglimento del permafrost a causa dell’innalzamento delle temperature.
Continua comunque lo studio dei campioni recuperati con lo scopo di permettere, una volta individuate le cause, la previsione di questo tipo di eventi che sembrano piuttosto frequenti e destano preoccupazione in una zona molto importante per lo sfruttamento dei bacini di metano della Russia.