Arrivano gli UFO nel 2029: Astronomi e Pentagono confermano avvistamenti e missioni di ispezione extraterrestri

Arriveranno gli UFO nel 2029, ma non sappiamo se sarà un incontro con un chiaro messaggio proveniente dallo spazio profondo o un incontro del terzo tipo, in cui si presenteranno “di persona” con le loro astronavi, come nel famoso film di Steven Spielberg. In ogni caso, secondo i professori Howard Isaacson e Reilly Derrick, astronomi dell’Università della California, è molto probabile che il pianeta Terra venga effettivamente visitato dagli extraterrestri.

Questo è quanto sostengono in uno studio pubblicato sull’almanacco della Società astronomica del Pacifico. Secondo i due scienziati, la NASA, l’ente spaziale americano, ha inviato nel corso degli ultimi 50 anni un’enorme quantità di messaggi radio nello spazio, viaggiando alla velocità della luce, che nel frattempo hanno raggiunto quattro stelle, ognuna con il suo sistema planetario. Se su uno di questi pianeti esiste una civiltà evoluta, impiegherebbero altri sei anni per ricevere una possibile risposta sulla Terra. Questa possibilità non è impossibile, come dimostra la ricerca condotta dagli astrofisici italiani Amedeo Balbi dell’Università Tor Vergata di Roma e Claudio Grimaldi dell’Ecole Polytechnique di Losanna, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica PNAS (The Proceedings of the National Academy of Sciences), secondo la quale nella nostra galassia, la Via Lattea, potrebbero esistere fino a 100.000 pianeti abitati.

Negli Stati Uniti, la questione degli extraterrestri è presa molto sul serio. Mentre noi europei spesso scherziamo su questo argomento, il 75% degli americani crede che gli extraterrestri esistano, e il 33% è convinto che siano già qui sulla Terra, viaggiando tranquillamente a bordo delle loro super tecnologiche navicelle spaziali. Questi dati emergono da un recente sondaggio condotto dalla società Gallup per il settimanale Newsweek. Inoltre, lo scorso marzo, il telegiornale della rete americana Fox News ha riportato un rapporto dell’All-Domain Anomaly Resolution Office (AARO), un dipartimento del Pentagono che si occupa di oggetti volanti non identificati, ipotizzando che i numerosi UFO intercettati dai caccia dell’aeronautica americana potrebbero essere speciali sonde lanciate da un’astronave aliena nascosta da qualche parte nel sistema solare.

Sean Kirkpatrick

Il 19 aprile, Sean Kirkpatrick, direttore dell’AARO, ha mostrato in un’audizione pubblica presso il Senato americano l’ultimo video sensazionale registrato da un drone in Medio Oriente: si vede chiaramente una sfera metallica che sorvola a grande velocità un’area di operazioni militari. Anche questo non è un caso isolato: dopo la famosa vicenda del pallone spia cinese distrutto nell’Oceano Pacifico, su ordine del presidente Biden, i caccia americani hanno abbattuto tre strani oggetti volanti nei cieli dell’Alaska e tra gli Stati Uniti e il Canada. Secondo quanto riportato dal New York Times, due di questi oggetti avevano la forma di un cilindro e il terzo quella di un disco ottagonale, tutte forme che secondo la scienza aeronautica terrestre non sarebbero in grado di volare.

Ryan Graves

Cosa potrebbero essere? La risposta ci viene fornita da Ryan Graves, ex capitano della US Navy, che ha testimoniato davanti al Congresso americano: “Gli avvistamenti di questi strani oggetti volanti da parte dei piloti militari sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare“, ha spiegato, “Non si tratta di piccoli ometti verdi“, ha aggiunto Graves. “Un giorno eravamo in formazione sull’Oceano Pacifico con tre caccia F-18, quando siamo stati affiancati da una sfera trasparente con un cubo nero al suo interno, che ci ha accompagnato per un po’ di tempo. Quando pensiamo agli UFO, spesso ci vengono in mente gli strani ometti verdi con il naso a trombetta, ma dovremmo invece concentrarci su una tecnologia molto avanzata e sconosciuta che è già tra noi“.

Avi Loeb

Nel frattempo, Avi Loeb, professore di Fisica ad Harvard, sta organizzando una missione scientifica per esplorare il fondo del Mare di Bismarck, a nord della Nuova Guinea, dove nel 2014 è precipitato un oggetto che ha rilasciato l’energia equivalente a quella di una bomba atomica di Hiroshima all’impatto. “Non si trattava di un meteorite“, spiega Loeb, “poiché la traiettoria di caduta non era compatibile con quella di un corpo celeste. Credo che si trattasse di una sonda spaziale, probabilmente di origine aliena“.

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