Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7,3 si è verificato al largo del Giappone quando in Italia erano le 9,18, la violenta scossa è stata seguita da un’altra di magnitudo 6,3.
Il sisma si è fatto sentire a Tokyo dove i più alti grattacieli hanno oscillato per diversi minuti.
Poiché il sisma è avvenuto ad una profondità di soli 36 chilometri è possibile che l’energia produca un sollevamento del fondo marino producendo uno tsunami.
Generalmente però gli tsunami violenti sono prodotti da sismi che superano magnitudo 7.5 ma in ogni caso è stato dato l’allarme.
La Tepco, la compagnia che gestisce la centrale nucleare di Fukushima, ha garantito che non si sono verificato danni agli impianti nucleari ma ha evacuato per precauzione i suoi impianti.
Alle 11.30 alcune zone costiere sono state colpite da piccole onde di tsunami e non sono stati riportati danni ora l’allarme tsunami è rientrato.
Le isole del Giappone si trovano a cavallo di 4 placche tettoniche: la placca del Pacifico, la nord-americana, l’euroasiatica e quella delle Filippine.
La placca del Pacifico subduce (ossia si infila) nel mantello in prossimità di Hokkaido e a nord, vicino a Honshu, più a sud la placca del Pacifico subduce sotto le isole vulcaniche della zolla che forma il Mare delle Filippine.
Questa frattura dove l’Oceano Pacifico si infila nel mantello è lunga circa 2.200 chilometri e si trova in mare aperto, lo scontro determina da un lato fosse oceaniche profondissime dall’altro isole vulcaniche come risultato di magmi che, formandosi là dove la placca va in profondità, risalgono verso la superficie anche in modo molto violento.
La subduzione crea terremoti che possono formarsi sino a 700 chilometri di profondità.
Al di sotto il materiale diventa talmente plastico che non può più spezzarsi per dare origine a movimenti tellurici.
Dal 1900 ad oggi, vi sono stati tre grandi terremoti al largo del Giappone e tre a nord di Hokkaido e sono quello di intensità di 8.4 del 1933 ad Sanriku, quello del 2003 di intensità 8.3 a Tokachi, quello di 9.0 del 2011 a Tohoku, quello di 8.4 nel 1958 a Etorofu, quello del 1963 di intensità 8.5 a Curili e non ultimo quello di magnitudo 8. 3 del 1994 a Shikotan.