Stonehenge, il più famoso monumento preistorico della storia, ha avuto origine come sepolcro collettivo, è la nuova teoria presentata nei giorni scorsi dall’archeologo Mike Parker Pearson.
Sono stati rinvenuti otre 50.000 frammenti di ossa umane, appartenenti a 63 persone sepolte sotto le pietre che compongono il sito archeologico, è la prima volta che in epoca recente sono stati fatti scavi approfonditi sotto al monumento e lo studio avrebbe mostrato come il sepolcro sia anteriore alla posa delle prime pietre più piccole, che risale al 3.000 a.C. (all’inizio del secolo scorso furono fatti scavi, ma ritenuti non degni di essere considerati).
Invece è da qui che nasce Stonehenge: i resti umani furono sepolti insieme a piccoli oggetti, come uno scettro e una coppa d’incenso, segno che le persone lì tumulate fossero appartenenti a ceti elevati, magari autorità religiose o politiche.
Le tecniche d’indagine oggi consentono di stabilire che sono stati sepolti uomini e donne, nello stesso numero, bambini e anche un neonato.
I megaliti che compongono Stonehenge hanno richiamato studiosi da tutto il mondo, che hanno seguito le più svariate interpretazioni, comprese teorie legate alla visione New Age.
Il sito è stato definito: un tempio, un osservatorio astronomico, la rappresentazione di un calendario, un luogo di riti o feste o anche un centro di guarigioni miracolose.