Il 16 settembre del 1994, 62 bambini di una scuola nei pressi della località Ruwa, nello Zimbabwe dissero di aver avvistato un Ufo, atterrato in un campo a poche centinaia di metri dala scuola. Fu uno degli avvistamenti più celebri che la storia recente ricorda, reso famoso anche per i numerosi, molto dettagliati e inquietanti disegni che i bambini (tra i 6 e i 12 anni) raffigurarono rispondendo alla richiesta di spiegare cosa avevano visto.
Alcuni raccontarono addirittura di aver visto gli alieni, di forma umanoide, uscire dal velivolo per comunicare tra loro. Altri parlarono di esperienze di comunicazione telepatica grazie alle quali gli alieni gli lasciarono una sorta di messaggio ambientalista che li metteva in guardia dai problemi che gli uomini stavano causando al loro stesso pianeta. E quel giorno ci furono anche segnalazioni di strane luci e di un “velivolo” nel cielo in altre parti dello Zimbabwe, così come in Zambia e Sud Africa. I bambini, poco dopo l’avvistamento, furono intervistati anche da uno psichiatra di Harvard, John Mack, che concluse che almeno da un punto di vista psichiatrico i loro racconti potessero essere veritieri.
Non tutti i bambini della scuola raccontarono di aver visto l’atterraggio alieno e non mancarono molti scettici che conclusero che la storia non era altro che un classico esempio di isteria di massa. Qualcuno disse che si trattava di uno scherzo, un’enorme presa in giro. C’è da dire però che nessuno dei 62 bambini, una volta diventato adulto, ha mai ritrattato il suo racconto. La storia ha affascinato ricercatori e appassionati di ufo per molti anni, ma quello che mancava finora era qualsiasi forma di evidenza fisica dell’atterraggio sul suolo terrestre della presunta navicella aliena.
La storia del “Fenomeno Ariel” (così venne classificato l’episodio, dal nome della scuola) è ritornata di attualità oggi, dopo che il Daily Mail ha pubblicato delle nuove foto esclusive che per la prima volta mostrano segni fisici di questo famoso caso risalenti a ormai quasi 30 anni fa. Il giornale inglese ha ottenuto le foto da Gunther Hofer che fu uno dei primi fotografi ad accorrere allora sulla scena dell’avvisatamento.
Dai racconti di alcuni bambini Hofer capì che gli avvistamenti in realtà c’erano stati in due giorni differenti, non solo il 16 settembre ma anche il giorno prima, il 15, e sul luogo di questo primo avvistamento scattò foto di alcuni segni a forma di cuneo scavati su un terreno secco, quasi roccioso, e di un’impronta ovale lasciata sulle erbacce lunghe, segni a dire di Hofer compatibili con gli avvistamenti. “Ho trovato due forme ovali, una più piccola e una più grande. Ho anche trovato quello che sembrava un segno a forma di cuneo nel terreno, qualcosa lì aveva scavato dentro“, ha detto al Daily Mail Hofer. “La terra era solida come una roccia a causa di una lunga siccità in Zimbabwe”, ha continuato. “Quindi ciò che ha lasciato quel segno deve aver scavato molto duramente.”
Quello che non è stato chiarito dai racconti del fotografo è perché queste foto siano spuntate ora a quasi 30 anni dall’avvistamento e dai suoi scatti. Il caso della scuola Ariel era già riemerso nel 2020, in seguito all’uscita del documentario UFO The Phenomenon, del regista americano James Fox, che ha raccontato di essere stato informato e ‘stimolato’ sull’episodio da un maestro della fantascienza cinematografica come Steven Spielberg.