Proprio come nei film, ma è tutto vero: i Ghost hunter Puglia, gruppo specializzato in ricerche paranormali, sono stati chiamati a intervenire con urgenza nel castello di Trani.
Armati di macchine fotografiche, telecamere, convertitore di ultrasuoni, termocamere e rilevatori infrarossi, stanno svolgendo tuttora alcune indagini, sotto la lente degli studiosi il mistero di Armida, signora del castello uccisa dopo che il marito ne aveva scoperto il tradimento.
Secondo la leggenda, la donna venne rinchiusa in una cella del castello, dove si lasciò morire, vinta dalla tristezza e dallo sconforto, l’anima di Armida non avrebbe però trovato la pace nemmeno con la morte, tanto che il suo fantasma sarebbe più volte apparso nel corso dei secoli.
IL PRECEDENTE A PALERMO – Uno spettro si aggira al palazzo di giustizia di Palermo? Oppure qualcuno si è introdotto nottetempo nell’edificio più blindato del capoluogo siciliano?
Sta di fatto che un carabiniere del turno di vigilanza notturna ha redatto una relazione in cui sostiene di avere visto nei corridoi una figura apparentemente di donna, vestita di bianco, con una sciarpa o un foulard rosso al collo: non appena il militare le si sarebbe avvicinato, sarebbe letteralmente sparita, in una zona in cui non c’erano vie d’uscita, è accaduto intorno alle tre del mattino di una decina di giorni fa, ma la notizia si è diffusa soltanto oggi.
La relazione di servizio, oltre che dal carabiniere che avrebbe materialmente visto questa strana figura, è stata controfirmata da due suoi colleghi, ai quali il giovane militare ha riferito quanto aveva visto, o aveva avuto la sensazione di vedere.
Vane le ricerche, subito scattate, e che hanno impegnato alcuni uomini, “Forse ha avuto la sensazione di vedere o forse è stato ingannato da qualcosa che a distanza sembrava una persona”, dicono gli investigatori, che stanno comunque indagando.
Se di spettro si tratta, avrebbe avuto comunque idee concrete, perchè avrebbe maneggiato un fascicolo, poi non trovato: anche se nella zona del palazzo in cui è avvenuto il presunto incontro, il pianterreno, non ci sono uffici particolarmente esposti nella lotta alla criminalità.
La segnalazione potrebbe essere frutto di un’impressione sbagliata, di stanchezza o emotività, ma c’è anche un allarme per la sicurezza dentro il palazzo: proprio pochi giorni fa era stata scoperta una possibile intrusione nella stanza di un pm antimafia, Lia Sava, dove forse qualcuno aveva tentato di mettere o di togliere una microspia.