Un carabiniere originario della provincia di Terni, Luis Miguel Chiasso, è stato trovato morto, con un colpo di pistola al cuore, martedì sera dopo le 22:00 nella sua stanza della caserma Salvo D’Acquisto di Tor Quinto a Roma.
Il giovane è stato trovato a terra morto da alcuni colleghi nella sua stanza, chiusa a chiave dall’interno e poco prima di morire sul suo profilo Facebook aveva scritto: “Lavoro per i servizi segreti italiani e internazionali, mi resta poco da vivere, so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre”.
Al momento l’ipotesi più probabile è quella del suicidio, anche se non esistono ancora conferme in tal senso, ma in base ad una prima ricostruzione, il ragazzo si sarebbe sparato un colpo al petto con la sua pistola d’ordinanza.
Ad alimentare il mistero sulla morte del ragazzo è il messaggio lasciato sulla sua bacheca Facebook che vi riportiamo qui di seguito:
Ciao popolo, vi prego condividete e urlate al mondo intero. Sono Luis Miguel Chiasso qualcuno mi conosce sente le mie parole alla TV mi sono creato il personaggio con un attore di Adam Kadmon, vi avevo promesso che avrei levato la maschera come faccio a sapere tante cose? Semplice, lavoro per i servizi segreti italiani ed internazionali da tempo sto vedendo cose a noi sconosciute cose non di questo mondo ma dei nostri creatori, purtroppo sapere determinate cose porta delle responsabilità, mi resta poco da vivere so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre.
Anni fa giurai questo “Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni”.
E ora popolo vi dico combattete ribellatevi fate che la mia morte non sia vana perché il popolo ha il diritto alla disobbedienza verso il governo quando questo perda legittimità agendo fuori dai limiti del mandato e il diritto all’uso consapevole dell’illegalità giustificato dallo stato di guerra che i governanti, tradendo il patto, avrebbero ripristinato:
“E se coloro che con la forza sopprimono il governo sono ribelli, i governanti stessi non possono essere giudicati altrimenti, se essi, che sono stati istituiti per la protezione e la conservazione del popolo e delle sue libertà e proprietà, le violano con la forza e tentano di sopprimerle, e quindi, ponendosi in stato di guerra con quelli che li avevano stabiliti come protettori e custodi della loro pace, sono propriamente, e con la maggiore aggravante, rebellantes, cioè a dire ribelli. Ma se coloro, che dicono che questa dottrina getta il fondamento della ribellione, vogliono dire che può dare occasione a guerre civili o disordini intestini il dire al popolo che esso è sciolto dall’obbedienza quando si perpetrano attentati illegali contro le sue libertà e proprietà e può opporsi alla violenza illegittima dei suoi governanti istituiti, quando essi violino le sue proprietà contro la fiducia posta in loro, e che perciò questa dottrina, essendo così esiziale per la pace nel mondo, non deve essere ammessa, per la stessa ragione essi potrebbero parimenti dire che uomini onesti non possono opporsi a briganti e pirati, per il fatto che ciò può dar occasione a disordini o versamenti di sangue. Se in tali occasioni avviene qualche male, esso non deve essere imputato a chi difende il proprio diritto, ma a chi viola il diritto dei vicini. Se l’uomo innocente e onesto deve, per amor di pace, cedere passivamente tutto ciò che possiede a colui che vi attenta con la violenza, vorrei che si pensasse che razza di pace vi sarebbe al mondo, se la pace non consistesse che in violenza e rapine, e non dovesse essere conservata che per il vantaggio di briganti e oppressori”.
Un abbraccio Luis Miguel Chiasso (Adam)