Una navicella spaziale della NASA ha individuato vasti depositi di ghiaccio d’acqua sul pianeta più vicino al Sole quindi finalmente dopo decenni di ricerche è arrivata la conferma di quelle che finora erano solo ipotesi.
La temperatura di mercurio può raggiungere circa 800 gradi Fahrenheit (427 gradi Celsius), ma attorno al polo nord nelle zone permanentemente protette dal calore del nostro Sole, la sonda Messenger della NASA ha scoperto una miscela di acqua ghiacciata e di eventuali materiali organici.
La prova della presenza di grandi sacche di ghiaccio è visibile ad 85 gradi di latitudine nordica fino al polo, con piccoli depositi sparsi lontani a 65 gradi di latitudine nordica.
“La scoperta è così allettante che la NASA dirigerà l’osservazione della sonda Messenger verso quella zona nei prossimi mesi, quando l’angolo del Sole lo permette, per ottenere una visulae migliore”, ha dichiarato Gregory Neumann, uno scienziato del Messenger del Centro di Volo Spaziale Goddard della NASA.
I ricercatori ritengono che anche il polo sud abbia il ghiaccio, ma l’orbita di Messenger non ha ancora permesso agli scienziati di ottenere informazioni approfondite su quella regione.
La sonda Messenger si muoverà in una spirale più vicina al pianeta nel 2014 e 2015 fino a quando finirà il suo carburante e sarà turbato dalla forza di gravità del Sole e da quella di Mercurio e questo permetterà ai ricercatori di osservare da più vicino il ghiaccio.
La sonda Messenger si stabilì nell’orbita di Mercurio nel marzo 2011, dopo alcuni passaggi ravvicinati e quasi immediatamente, la NASA ha utilizzato un’altimetro laser per sondare i poli.
Il laser è debole, ma abbastanza potente per distinguere le aree luminose ghiacciate da quelle più scure, che circondano la regolite di Mercurio e cioè uno strato di materiale sciolto e di granulometria eterogenea che copre uno strato di roccia compatta usualmente chiamato roccia madre.
Secondo Neumann, il risultato è stato “curioso”: c’erano pochi punti luminosi all’interno dei crateri.
I dati raccolti dalla sonda Messenger dimostrano che i ghiacci e i composti organici sarebbero stati depositati da comete e asteroidi ricchi di ghiaccio.
Ora, i ricercatori stanno lavorando per determinare se veramente si può parlare di composti organici su Mercurio, fino ad ora si sospetta che il ghiaccio d’acqua di Mercurio sia coperto con un manto di 4 pollici (10 centimetri) di materiale termicamente isolante.
Ci vorranno ulteriori studi per capire esattamente che cosa è questo materiale, ma Neumann ha dichiatato che le prime curve di temperatura potrebbero dimostrare che si tratti di amminoacidi.