La buona notizia è che il nuovo esopianeta HD 40307g è talmente vicino che in un futuro relativamente prossimo potrebbe essere possibile guardarlo direttamente con un potentissimo telescopio.
Quella un po’ meno buona è che, anche se questa super-Terra si trova a una distanza tale dalla sua stella da essere potenzialmente abitabile per le forme di vita come le conosciamo, il sistema stellare a cui appartiene si trova a 42 anni luce da noi, cioè 40 miliardi di miliardi di Km.
Per l’astronomia la scoperta di HD 40307g da parte di un team dell’Univeristà dell’Hertfordshire che ha effettuato le sue rilevazioni attraverso lo strumento HARPS dello European Southern Observatory (ESO) situato sulle Ande cilene, resta comunque sensazionale.
Il metodo utilizzato consiste nel rilevare le fluttuazioni gravitazionali della stella intorno a cui ruotano i pianeti.
Intorno alla stella HD 40307, un po’ più piccola e meno luminosa del nostro Sole, erano già stati rilevati tre esopianeti ma ulteriori studi hanno evidenziato la presenza di altri tre mondi, tra cui questo candidato a ospitare la vita.
La super Terra, che ha una massa pari a circa 7 volte quella del nostro Pianeta, è il più distante dei sei pianeti del sistema extrasolare e si trova a circa 90 milioni di chilometri dal suo Sole (la Terra orbita il Sole da una distanza di circa 150 milioni di chilometri).
Gli scienziati non possono ancora essere sicuri che sia roccioso (e non gassoso) ma la distanza è giusta per fare in modo che la temperatura sulla superficie permetta l’esistenza di acqua allo stato liquido.
Tra le centinaia di pianeti catturati dai telescopi, fino ad oggi solo due (incluso questo) molto probabilmente ruotano attorno al proprio asse, così da sperimentare il ciclo notte/giorno.
Tutti gli altri, invece, mostrano perennemente la stessa faccia alla luce e hanno sempre lo stesso lato in ombra e proprio l’alternanza notte/giorno aumenta le possibilità che ci sia un’ambiente favorevole alla vita.