In questi giorni si fa un gran parlare di ufo e di alieni sulle televisioni di tutto il mondo. L’occasione del rinnovato interesse per le intelligenze extraterrestri si deve al premier russo Dimitri Medvedev che in uno spericolato fuori onda, dopo un’intervista televisiva, si è fatto scappare che gli alieni sono tra noi e agiscono anche in Russia.
A una domanda specifica di un giornalista, fuori onda, Medvedev dice che «insieme alla valigetta con i codici nucleari, al leader del Cremlino viene consegnato una speciale cartella ‘top secret’. Questa cartella contiene solo informazioni sugli alieni che hanno visitato il nostro pianeta». Tanto è bastato per scatenare un intenso (seppur discreto) dibattito pubblico.
A quanto pare, la trasmissione “Uno Mattina in famiglia” si appresta ad ospitare il dott. Angelo Carrannante, presidente del Centro Ufologico Mediterraneo, per un commento sulle frasi di Medvedev. E’ al quanto singolare che una trasmissione destinata alle famiglie italiani tratti un argomento del genere.
Che cosa sta succedendo? Ci stanno preparando alla più grande rivelazione della storia dell’umanità, e cioè che non siamo soli nell’universo? E se così fosse, cosa dobbiamo attenderci, alieni amichevoli e terribili conquistatori?
La Battaglia di Los Angeles
Il 24 febbrario 1942, i rapporti ufficiali e le testimonianze dirette dei cittadini riportano una misteriosa quanto intensa attività nei cieli di Los Angeles, California. Solo tre mesi prima, gli Stati Uniti erano entrati in guerra a seguito dell’attacco a sorpresa di Pearl Harbor da parte del Giappone. Comprensibilmente, l’attenzione delle forze armate e della popolazione era rivolata al cielo, per timore di un nuovo attacco aereo da parte dell’aviazione nipponica.
Nelle prime ore del mattino seguente, il 25 febbraio, il radar militare rilevò un oggetto volante non identificato a circa 120 miglia e in rapido avvicinamento alla costa occidentale nordamericana. Le sirene dall’allarme cominciarono a suonare in tutta la contea di Los Angeles e venne imposto un totale black out, e richiamati migliaia di addetti alle postazioni antiaeree.
Il fuoco d’artiglieria continuò la sua azione fino alle 04:14, finché venne annunciato il cessate il fuoco, e alle 07:21 il blackout venne revocato. Oltre a diversi edifici danneggiati dal fuoco amico, morirono tre civili, mentre altri tre morti sono da attribuire ad attacchi di cuore causati dal lungo bombardamento.
Si è ipotizzato che, almeno inizialmente, lo scopo dell’artiglieria contraerea fosse quello di rispondere a un attacco aereo giapponese, ma in una conferenza stampa il segretario della marina Frank Knox definì l’incidente un “falso allarme”.
Tuttavia, i giornali del tempo pubblicarono una serie di rivelazioni sensazionali, sospettando un’azione di insabbiamento. Una minoranza di ufologi ha suggerito che l’obiettivo fosse un velivolo extraterrestre. Nel 1983 l’ufficio dell’Air Force History concluse che l’allarme iniziale fu causato da alcuni (onnipresenti!) palloni meteorologici.
Per quanto possa sembrare la trama di un romanzo di fantascienza, “La Battaglia di Los Angeles” è un fatto storico che è rimasto impresso nelle menti e nel cuore di centinaia di migliaia di persone. Ancora oggi, il Museo Fort MacArthur che si trova all’ingresso del porto di Los Angeles ospita un evento commemorativo chiamato “The Great LA Air Raid of 1942”. Si tratta di un avvenimento che ha alimentato, e ancora alimenterà, le teorie sul complotto ufo, tanto da ispirare un recente film sul tempo dell’invasione aliena chiamato “Battle: Los Angeles”, in cui una razza aliena aggressiva attacca la Terra.
Ma questa è solo una delle tante pellicole di fantascienza nelle quali gli alieni vogliono distruggere l’umanità e impossessarsi del nostro bel pianeta. Basta pensare a “La Guerra dei Mondi” di Steven Spielberg, “Signs” di M. Night Shyamalan, oppure allo spassoso “Mars Attack” di Tim Burton. Eppure c’è una domanda nascosta che frulla nella mente del divertito (e un pò spaventato) cinespettatore: ma perchè gli alieni dovrebbero attaccarci?
Il cattivo esempio umano
L’anno scorso, il fisico di fama mondiale Stephen Hawking, con alcune sue dichiarazioni rilasciate nel corso del programma di Discovery Channel “Into the Universe”, scatenò una vera e propria tempesta ritenendo che l’incontro con una civiltà aliena sarebbe molto più simile a quella descritta nel film “Indipendence Day” piuttosto che a quella di “ET: L’extraterrestre”: “Dobbiamo solo guardare a noi stessi per vedere come potrebbe svilupparsi la vita intelligente in qualcosa che non vorremmo incontrare”, spiegò il fisico nel corso del programma.
La preoccupazione di Hawking parte dal presupposto antropologico che una civiltà inferiore – noi, in questo caso – sarebbe completamente soggiogata da una superiore, un pò come è successo con i Conquistadores con le popolazioni mesoamericane.
Secondo lo scienziato, gli alieni potrebbero essere attratti dalle abbondanti risorse naturali del pianeta Terra e decidere di conquistarlo per sfruttarle a lor piacimento. Guardando alla storia terrestre, le cause della maggior parte dei conflitti dipendono proprio dalle risorse del territorio. Se un paese ha una risorsa che un altro paese vuole, questi potrebbe decidere di prendersela con l’uso della forza.
Eppure non tutti sono d’accordo. Sarebbe alquanto riduttivo pensare che gli alieni ragionino come ragionano gli esseri umani. E poi, chi ci dice che la loro tecnologia funzioni come la nostra, basata sui combustibili fossili e la trasformazione dei minerali? Ecco cinque motivi per cui gli alieni, se non amichevoli, potrebbero essere almeno neutrali.
1. Sfruttare le risorse minerarie della Terra
Ammesso che una civiltà aliena avesse bisogno di estrarre risorse minerarie per il suo fabbisogno energetico e industriale, perchè dovrebbe scegliere di sfruttare proprio la Terra? Le stelle e i pianeti della nostra galassia, e di tutte le galassie dell’Universo, sono composti degli stessi elementi chimici.
E’ improbabile che una civiltà aliena capace di viaggiare nello spazio non riesca a trovare ciò di cui necessità nei miliardi di sistemi stellari che popolano l’universo. Non c’è nessun materiale così esotico sulla Terra che non possa essere trovato altrove. Eppoi, trasportare un carico tra le stelle è infinitamente più complesso e costoso che fabbricarselo a casa propria.
2. Colonizzare la Terra
Un’altra paura su un’eventuale invasione aliena, sarebbe determinata dal fatto che gli extraterrestri vogliano prendersi il nostro pianeta e impiantare una loro colonia. Per fare questo dovrebbero innanzitutto cancellare completamente l’umanità, poi ripulire il casino che abbiamo prodotto con l’inquinamento e, infine, rielaborare completamente la biosfera per accogliere i coloni. Si tratta di un lavoro immane che richiederebbe risorse ingenti e un periodo estremamente lungo.
Una civiltà in grado di fare questo, troverebbe molto più conveniente intraprendere un programma a lungo termine di terraforming su un pianeta del loro sistema stellare o, comunque, in uno più prossimo alla loro casa. Un programma del genere includerebbe la capacità di costruire enormi strutture coloniali nello spazio, comprese le affascinanti “Sfere di Dyson”.
3. Utilizzare l’umanità come cibo
La serie fantascientifica “Visitors”, trasmessa negli anni ’80, raccontava di una razza aliena di rettiloidi venuta “in pace” sulla Terra, con l’unico scopo di utilizzare gli umani come cibo! Anche in questo caso, è difficile immagine che una civiltà aliena tecnologicamente in grado di affrontare il viaggio spaziale non sia stata capace di risolvere un problema basilare come quello del cibo, almeno per due ragioni.
Primo, perchè è molto probabile che abbiano sviluppato una biotecnologia che gli permetta di replicare artificialmente nutrimenti basati sul DNA. Secondo, è altrettanto probabile che siano in possesso di una tecnologia simile a quella dei “replicatori” di Star Trek, grazie ai quali gli equipaggi delle navi stellari sono in grado di trasformare l’energia in cibi solidi commestibili.
4. Creare una razza ibrida umano-aliena
Questo è un pò il leit motiv che si trova alla base di numerosi racconti di “abduction”. Gli alieni vorrebbero “incrociarsi” con gli umani per creare una razza ibrida, mescolando i due patrimoni genetici, così da garantire la loro sopravvivenza. Ammesso che sia vero che gli alieni vogliano un campione di DNA, in base alle loro conoscenze biotecnologiche, non gli basterebbe un solo capello per estrarre, studiare e utilizzare il patrimonio genetico umano? Perchè mai rapire continuamente delle persone?
Inoltre, come afferma qualche astrobiologo, un’idea del genere ha come premessa il fatto che il patromonio genetico degli alieni sia, in qualche modo, compatibile con quello degli umani. Sebbene una eventualità del genere non sia impossibile, risulta quanto meno improbabile. Secondo Seth Shostak, astronomo anziano del SETI Institute in Mountain View, “volersi incrociare con un alieno, sarebbe come volersi incrociare con una quercia!”.
5. Prima direttiva!
Insomma, cosa potrebbe spingere un’avanzata cultura extraterrestre a distruggere e a conquistare indiscriminatamente mondi e essere viventi? Perchè mai dovrebbe essere una civiltà in possesso di un intelletto “vasto, freddo e insensibile”, come scriveva H.G. Wells nel suo romanzo del 1898, “La Guerra dei Mondi?”.
Esseri abbastanza intelligenti da costruire astronavi interstellari, si muoverebbero solo motivata dalla conquista e la distruzione, o da una qualche convinzione “religiosa” che li incoraggerebbe a soggiogare interi pianeti e a conquistare galassie? O forse, non è più plausibile che una civiltà del genere abbia conseguito conoscenze sull’Universo e sulla vita, che la spingerebbe a rispettare una sorta di “Prima Direttiva”, secondo la quale eserciterebbero una rigida politica di non intervento, rispettando i tempi evolutivi di ogni singola civiltà dell’universo?
In fin dei conti, siamo noi quelli che conquistano, sfruttano, impoveriscono e guerreggiano. Forse siamo noi la vera minaccia per l’Universo, almeno fino ad oggi. Siamo sicuri che gli alieni vogliano entrare in contatto con una civiltà violenta e ingiusta come la nostra? Probabilmente, proprio per questo motivo non li abbiamo ancora incontrati. Tutto sommato, potrebbero ritenerci “vita non intelligente” con la quale non vale la pena compromettersi… ahimè!