Secondo una prima stima potrebbero essere oltre 10mila i morti nelle Filippine per il passaggio del tifone Haiyan, difficile la conta dei danni, mentre molte zone sono isolate e le comunicazioni telefoniche interrotte.
In rete rimbalzano le immagini della potenza distruttiva della tempesta che dopo aver toccato le coste della Cina, è atteso in Vietnam dove sono già state evacuate oltre 600 mila persone.
Con venti a più di 270 km orari secondo i parametri filippini, ma addirittura 380 all’ora secondo gli istituti americani, Haiyan è il tifone più potente mai registrato sulla terraferma.
Intanto un popolare centro commerciale è stato saccheggiato a Tacloban, città di 200 mila persone a circa 580 chilometri a sudest di Manila, i residenti hanno portato via tutto quello che hanno trovato, inclusi televisori, frigoriferi, alimenti e alberi di Natale.
Negozi più piccoli protetti da guardie armati di pistole sono stati risparmiati, ha riferito un poliziotto, la Croce Rossa ha reso noto che sono stati attaccati camion di cibo e altri rifornimenti di soccorso che l’agenzia stava inviando dal porto di Davao a Tacloban.
L’aereoporto di Tacloban appare adesso una landa desolata di fango, con i tetti di stagno contorti e le auto rovesciate, le finestre della torre dello scalo sono distrutte. “Non c’è energia elettrica, non c’è acqua, niente, le persone sono disperate, ci sono dei saccheggi”, ha raccontato il segretario della Difesa, Voltaire Gazmin.
“L’acqua era alta come una palma”, ha raccontato Sandy Torotoro, residente di Tacloban, l’uomo, 44 anni, un tassista di biciclette, ha spiegato che lui e altre persone si sono rifugiati dentro una jeep parcheggiata per proteggersi, ma che il veicolo è stato trasportato via da un muro di acqua, l’abitazione, dove l’uomo viveva con la moglie e la figlia di 8 anni, vicino all’aeroporto, è stata spazzata via.