Sembra uno scenario degno di Star Trek ma potrebbe diventare realtà grazie a Masahiro Hotta, scienziato della Tohoku University in Giappone secondo il quali sarebbe possibile teletrasportare ioni, fotoni ed atomi, e magari un giorno si potrà realizzare un vero e proprio teletrasporto come quello che abbiamo visto nella saga fantascientifica più famosa al mondo, ma prima ci sono altri parametri da scoprire, come il teletrasporto energetico.
Già nel 2010 lo scienziato ed il suo team avevano discusso sulla possibilità di utilizzare l’entanglement quantistico (un fenomeno quantistico in cui ogni stato appartenente ad uno o più sistemi fisici, dipende dallo stato di ciascun sistema, anche se sono spazialmente separati tra loro) per trasferire l’energia: Hotta è convinto che date due particelle vincolate tra loro, misurarne una implichi un’immissione di energia, e misurare la seconda (utilizzando le giuste tecniche) potrebbe rendere possibile l’estrazione di detta energia. Teoricamente tutto molto interessante, con l’unico problema che la massima distanza possibile poteva essere 10-35 metri.
Gli scienziati sono convinti di aver trovato la soluzione e di essere in grado di trasportare l’energia a qualsiasi distanza, anche a centinaia di chilometri: se si parte da una particella che si trova in una particolare condizione fisica, denominata squeezed state, si riesce ad ottenere l’eliminazione quasi totale del rumore e delle perdite.
Un’intuizione che permette quindi di eliminare il fattore distanza e che spinge Hotta ad essere convinto di poter avviare le vere sperimentazioni.
I primi esperimenti potrebbero per esempio, produrre energia nello spazio, per poi “teletrasportarla” sulla terra, e nel tempo potremmo dire addio ai cavi elettrici che invadono il nostro pianeta.
Certo, stiamo volando con la fantasia, ma l’evoluzione della scienza e della tecnologia è strana, ed in realtà con il giusto ingegno e le giuste intuizioni, tutto (o quasi) è possibile.