Continuano ad arrivare le immagini scattate dalla sonda New Horizons quando, nel luglio del 2015, ha sorvolato Plutone. Alcune delle fotografie arrivate proprio nelle ultime settimane danno l’impressione che ci siano laghi e fiumi congelati di colpo. In effetti, un gruppo di ricercatori sostiene che un tempo laghi e fiumi c’erano, ma di azoto liquido che scorreva sul pianeta nano come l’acqua sulla Terra.
Plutone fin’ora ci ha mostrato un volto attivo: c’è un’atmosfera, ci sono vulcani che hanno eruttato ghiaccio, colline di metano e immense pianure. Se ci fossero anche laghi e fiumi il paesaggio sarebbe davvero familiare. Richard Binzel, del gruppo di ricerca di New Horizons, è uno dei ricercatori che sostengono che l’azoto liquido scorreva e riempiva laghi fino a 800-900 milioni di anni fa, quando l’asse di rotazione rotazione del pianeta rispetto al piano di rivoluzione attorno al Sole era più inclinato rispetto a oggi, che è coricato di 120° (l’asse terrestre è inclinato di 23,7°).
Quella situazione permetteva una maggiore esposizione solare e temperature che consentivano all’azoto di fluire liquido sulla superficie del pianeta.
«Tra qualche centinaio di milioni di anni», afferma Binzel, «la situazione potrebbe tornare simile a quella di 800 milioni di anni fa. L’asse di rotazione del pianeta è infatti in movimento: l’attuale orientamento è la causa del freddo estremo.» Un pianeta anche solo leggermente più caldo potrebbe riportare l’atmosfera ad essere più densa, e quindi a riscaldare ancora di più.