Uno studio pubblicato sulla rivista Science ha reso nota una notizia entusiasmante per gli appassionati di astronomia: grazie ai dati raccolti dalla navicella Magellan della NASA, è stato individuato un segnale inequivocabile di attività vulcanica su Venere, uno dei pianeti più misteriosi e affascinanti del nostro sistema solare.
Gli scienziati hanno notato la presenza di una bocca vulcanica circolare nella regione dell’Alta Regio, grazie a due foto scattate a otto mesi di distanza l’una dall’altra negli anni ’90. Questa bocca vulcanica ha cambiato forme e dimensioni nel corso degli anni, allargandosi da 1,2 chilometri quadrati a 2,5 chilometri quadrati e collassando in una forma irregolare.
Secondo gli esperti, questa è la prova più evidente di vita geologica su Venere. “Possiamo escludere che si tratti di un pianeta morente“, ha dichiarato Robert Herrick, autore principale dello studio e scienziato planetario presso l’Università dell’Alaska. Venere è universalmente noto come un pianeta vulcanico o infernale, ma finora non si erano mai osservati vulcani attivi.
Va sottolineato che la ricerca non è stata affatto facile, a causa della densa coltre di nubi che avvolge il pianeta e della temperatura altissima che impedisce ai veicoli spaziali di soggiornare sulla superficie. Il Magellan, infatti, ha effettuato diversi passaggi nel corso di cinque anni e ha potuto riprendere l’immagine delle stesse aree solo una manciata di volte.
Ma la scoperta è comunque di enorme importanza, in quanto permette di ampliare le conoscenze sulla natura di Venere e sulle forze geologiche che ne plasmano la superficie. Inoltre, la missione DAVINCI, prevista per il 2029, permetterà di approfondire ulteriormente la nostra comprensione del pianeta, esplorando il mondo vulcanico di Venere e consentendoci di scoprire ulteriori segreti nascosti nella sua atmosfera densa e tempestosa.