Nuove informazioni sono state fornite dopo l’osservazione del pianeta nano Makemake, un team di scienziati, coordinati dall’Istituto di Astrofisica dell’Andalusia, utilizzando i tre telescopi dell’Osservatorio dell’Eso in Cile, ha analizzato questo piccolo corpo celeste che dista dal sole circa la misura di 45 volte la distanza Sole-Terra.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, ha evidenziato come Makemake sia privo di atmosfera e, apparentemente, risulta ricoperto da uno strato di metano ghiacciato.
Durante il passaggio del piccolo pianeta davanti la stella 1181-0235723, è stato possibile osservare come la luce appariva e spariva velocemente, segno della mancanza o tenue presenza di atmosfera, minore di 250 milioni di volte rispetto a quella della Terra a livello del mare.
Utilizzando le tecniche già impiegate per lo studio di un’altro pianeta nano, Eris, gli astronomi sono riusciti a calcolare il diametro di Makemake, circa 1420 chilometri.
Makemake, il cui nome deriva dal nome di una divinità mitologica dell’Isola di Pasqua, è uno dei cinque pianeti nani presenti nel Sistema Solare, con Eris, Cerere, Plutone ed Haumea.
“Prevedere e osservare questi eventi non frequenti è molto difficile (commentano dall’European Southern Observatory) è da considerarsi un’importante risultato che le osservazioni coordinate da un’equipe sparsa in molti luoghi del Sud America siano state un successo”.
”Per me è estremamente notevole ottenere una conoscenza accurata delle proprietà più importanti di questi pianeti nani misteriosi anche se sono così lontani dalla Terra (ha detto José Ortiz, scienziato presso l’Istituto di Astrofisica di Andalucía a Granada, in Spagna) solo tre anni fa non avevamo mai osservato una occultazione singola da un’oggetto trans-nettuniano, e ora siamo riusciti a osservare questi 12 eventi, nove dei quali dal nostro team internazionale”.