La piccola Matheryn Naovaratpong è la persona più giovane che sia mai stata ibernata, la bimba thailandese infatti non ha neanche tre anni ed è affetta da un tumore incurabile al cervello.
I genitori hanno scelto di ibernare il suo corpo nella speranza che un giorno, grazie a qualche avanzamento della medicina, possa tornare in vita.
Così lo scorso gennaio dopo oltre 12 interventi e decine di cicli di radio e chemioterapia hanno deciso di tentare un’ultima opzione, lasciando la loro bambina sospesa in un limbo, con una pratica che non da sicurezze ma è in una fase avanzata di studio: la crioconservazione.
I medici specialisti della Alcor si sono recati in Thailandia e dopo che la piccola è stata dichiarata morta hanno proceduto con l’adeguata preparazione: il corpo e il cervello di Matheryn sono stati sistemati in una cella portatile con ghiaccio secco appositamente preparato e mantenuto a -79° C.
Poi, il trasporto in America, con l’arrivo all’aeroporto di Los Angeles, ora, la bimba si trova in Arizona, conservata a -196°C.
La pratica di farsi ibernare sta diventando sempre più popolare negli ultimi anni nonostante gli alti costi, che possono superare i 200 mila dollari, pari a circa 185 mila euro.
Al momento attuale la pratica è una scommessa, visto che non ci sono dati scientifici sull’effettiva possibilità di “risuscitare” i corpi ibernati.