Nel Sistema solare potrebbe essere entrato un secondo, misterioso oggetto interstellare dopo Oumuamua, il famosissimo “sigaro spaziale” scoperto nel 2017. A causa dei dati prematuri e della notevole distanza del corpo celeste è ancora troppo presto per definirne le caratteristiche, ma secondo gli astronomi che lo hanno messo nel mirino avrebbe un’orbita fortemente iperbolica e giungerebbe dalla direzione del piano galattico di Cassiopea.
Al momento è stato classificato col nome provvisorio di C / 2019 Q4 (Borisov), come una potenziale cometa, poiché dalle prime immagini sembra avere una piccola coda. Anche Oumuamua fu inizialmente classificato come cometa, per poi ottenere la definizione finale di 1I/2017 U1per la sua natura interstellare. Se confermata la provenienza, C / 2019 Q4 diventerà 2I. In base ai primi calcoli potrebbe avere un diametro di una decina di chilometri, ma al momento si tratta solo di speculazioni.
A scoprire il misterioso oggetto celeste è stato l’astronomo dilettante ucraino Gennady Borisov, che lavora come ingegnere presso l’Istituto astronomico di Sternberg. Costruisce personalmente i telescopi e grazie ad essi ha già scoperto sette comete e diversi Near Earth Objects (NEO). Proprio grazie alla sua ultima “creatura”, un telescopio con uno specchio di 65 centimetri, lo scorso 30 agosto ha individuato il misterioso oggetto, facendo sobbalzare gli astronomi di mezzo mondo. Se infatti Oumuamua si è palesato quando era già vicinissimo, C / 2019 Q4 è stato intercettato a circa a tre Unità Astronomiche (una UA è pari a 150 milioni di chilometri, la distanza tra Sole e Terra) dal Sole. Ciò significa che c’è tutto il tempo per studiarlo e analizzarlo nel migliore dei modi. Con i dati attuali si ritiene che dovrebbe passare vicino a Marte entro la fine dell’anno, e la distanza minima da Sole (perielio) dovrebbe essere raggiunta il 10 dicembre.
Tra i ricercatori in prima linea per le analisi di C / 2019 Q4 ci sono quelli dell’Osservatorio Europeo Australe(ESO), che lo stanno già puntando con telescopi più piccoli. Hanno già richiesto varie autorizzazioni per osservarlo con le punte di diamante sulla Terra e nello spazio. Tra esse il Very Large Telescope nel deserto di Atacama, l’Osservatorio Keck, il Gemini alle Hawaii e i telescopi spaziali Hubble, Spitzer e Wide-field Infrared Survey Explore (WISE). In base ai calcoli degli scienziati sarà possibile osservare il corpo celeste fino a gennaio 2021, quando poi dovrebbe sparire per sempre nello spazio profondo. Non è ancora certo che si tratti di un oggetto interstellare e potrebbe essere una “semplice” cometa del Sistema solare; le prime analisi sono tuttavia ottimistiche e nelle prossime settimane se ne saprà di più. Forse sarà possibile osservarlo anche con telescopi amatoriali, mentre gli appassionati di astrofotografia potranno immortalarlo con scatti a lunga posa.