Il Mars Reconnaissance Orbiter, una sonda spaziale della NASA progettata per esplorare Marte, è stato lanciato da Cape Canaveral (Florida) nell’agosto 2005 ed è entrato nell’orbita del pianeta rosso alcuni mesi dopo, a marzo 2006. Da allora ha raccolto una grande quantità di dati che hanno permesso la creazione di una mappa ad alta risoluzione di Marte. I dati utilizzati per crearla, oltre 4.800 modelli digitali del terreno (Digital Terrain Models, DTM) e più di 155.000 immagini ad altissima risoluzione della superficie del pianeta, sono stati resi pubblici in formato “pronto all’uso”, come si legge in un comunicato dell’U.S. Geological Survey (USGS), l’agenzia scientifica statunitense che fa parte del team che li ha elaborati.
“Questi dati sono importanti perché rendono disponibili a tutti dati topografici marziani di alta qualità”, spiega Jay Laura, che ha guidato il gruppo di lavoro presso l’USGS Astrogeology Science Center. “Ottenere risultati coerenti e ben allineati non è facile. Abbiamo ritenuto importante generare e rilasciare questi prodotti affinché altri potessero accedere liberamente ai dati. Quando questi dati sono facilmente accessibili, chiunque può contribuire alla scoperta scientifica”.
I dati utilizzati per produrre i DTM sono stati raccolti dalla Context Camera a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter, che è in grado di fornire immagini con una risoluzione di circa 6 metri per pixel, coprendo aree larghe fino a 30 km e lunghe fino a 160 km. Per ottenere i DTM, le immagini devono essere elaborate in modo simile a come il nostro cervello integra le informazioni ricevute dai nostri occhi: due immagini della stessa area vengono sovrapposte per ottenere una prospettiva tridimensionale. A questo punto si tratta di “collegare i puntini” per ottenere l’intera figura, ovvero allineare le coppie di immagini in modo da generare una mappa senza interruzioni. Un compito molto meno banale di quanto si possa pensare, che richiede enormi capacità di calcolo e che su un normale computer avrebbe probabilmente richiesto anni.
Ma oltre ai dati utilizzati per ottenere i DTM, sono state acquisite e elaborate oltre 155.000 immagini di Marte a risoluzione ancora più elevata, che per essere rese disponibili al pubblico hanno richiesto uno sforzo ulteriore: “Come si può intuire, si tratta infatti di enormi quantità di dati, che fino a poco tempo fa dovevano essere scaricati per poter essere analizzati ed elaborati. Il team dell’USGS è riuscito nell’impresa di rendere le immagini fruibili direttamente dal cloud in cui sono archiviate. Questi dati – conclude Laura – sono pronti per essere scoperti e utilizzati da macchine ed esseri umani. Questa release di dati significa che il dataset HiRISE [quello ad altissima risoluzione] può ora essere sfruttato senza problemi dagli scienziati che si occupano di apprendimento automatico”.