La Terra si stà spezzando in due

Al largo dell’Oceano Indiano pare che la crosta terrestre si stia spezzando in due, forse in tre pezzi e i due terremoti dello scorso 11 aprile 2012 nel largo della costa di Sumatra di magnitudo 8,7 e 8,2 ne sarebbero gli indicatori. 

E’ da molti anni che i sismologi sostengono questa tesi e sono stati pubblicati tre studi su Nature.

Il primo, condotto da Matthias Delescluse, sostiene che alla base di questa rottura ci sia la tensione accumulata dai movimenti della placca verso nord, dove si scontra con la placca eurasiatica. 


Nel secondo studio, i ricercatori guidati da Thorne Lay hanno valutato i terremoti dello scorso 11 aprile e hanno scoperto che la prima scossa si è suddivisa in quattro scosse più piccole, provocando la rottura di tre faglie perpendicolari tra loro e in una quarta perpendicolare a esse.

Una quinta faglia sarebbe stata invece coinvolta nel secondo dei due terremoti e questo fenomeno “multifaglia” ha avuto conseguenze sulle linee di faglia della superficie terrestre dopo il terremoto: invece di una sola come normalmente avviene ce n’erano quattro.

Il terzo studio ha preso in considerazione invece la “coda” di queste grandi scosse, rivelando che per ben sei giorni dopo i due terremoti, altre scosse di magnitudo 5,5 e oltre hanno avuto luogo in diverse parti del globo.”Le scosse di assestamento sono di solito circoscritte alle immediate vicinanze dell’evento principale”, spiega il primo autore dello studio Fred Pollitz geofisico dello US Geological Survey a Menlo Park, California.  


Il terremoto di magnitudo 8,7 dello scorso aprile è probabilmente il più intenso di questo tipo mai registrato da quando si usano i moderni sismografi ed e’ stato avvertito in tutta la zona compresa tra India e Australia, toccando anche il sud e il sud-est asiatico. 

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