Questo venerdì (17/05/2013) due eruzioni sono state registrate nella trama solare n° 1748, che è stata estremamente attiva per tutta la settimana. Il secondo di questi lampi, di classe M3.2, è stato accompagnato da una potente espulsione di massa coronale (CME) ed una nube di plasma è stata rilasciata e lanciata verso la Terra.
Una CME, secondo la NASA, spara onde di plasma e più di un miliardo di tonnellate di particelle nello spazio, che possono raggiungere la Terra tra uno e tre giorni, causando il fenomeno meteorologico noto come “tempeste geomagnetiche” che si verifica quando queste particelle entrano in contatto con la magnetosfera, una sorta di coperchio magnetico (o scudo) della Terra, per un periodo prolungato di tempo.
La nube di plasma in questo caso ha colpito la Terra, anziché dopo 2 o 3 giorni come previsto, Sabato 18 Maggio 2013 intorno alle 02:00 GMT provocando una tempesta geomagnetica. Dati riferiti dal Climate Prediction Center (SWPC).
Vi ricordiamo che le tempeste geomagnetiche sono in grado di influenzare i sistemi di telecomunicazioni sulla Terra oltre a causare il fantastico fenomeno delle aurore boreali.
Sarà una casualità, ma proprio in contemporanea all’impatto della nube di plasma con il nostro pianeta, in Alaska è stata registrata una forte attività sismica nei pressi del vulcano Pavlof.
Quest’ultima ha dato seguito al risveglio del gigante assopito dal 2007 con un’eruzione di oltre sei chilometri di cenere.
Il vulcano Pavlof è uno dei due vulcani più attivi dell’Alaska insieme al Cleveland. Mentre quest’ultimo, per cui si registra tutt’ora un grado di allerta tre a causa di movimenti sismici e brevi eruzioni, si trova su un’isoletta, il Pavlof è molto più vicino alla costa abitata.