Le 5 scoperte del rover Curiosity su Marte

Le 5 scoperte del rover Curiosity su Marte Il rover Curiosity della Nasa è intento ormai dall’agosto scorso nelle sue avvincenti esplorazioni del pianeta rosso, ed è innegabile che, sin dal momento in cui è giunto sulla superficie marziana, non ha fatto altro che collezionare una serie notevole di traguardi, regalando a noi terrestri uno sguardo su Marte attraverso i suoi attenti occhi robotici.

La sua avventura sul pianeta rosso iniziò con gli indimenticabili “sette minuti di terrore” che precedettero il touchdown e che tennero con il fiato sospeso tecnici e scienziati, tutto andò per il meglio, dimostrando con successo come le nuove tecnologie siano sulla buona strada per portare l’uomo su Marte.

E poi c’è la scienza, a Curiosity, infatti, è stato affidato il compito di esplorare i dintorni del Cratere Gale, in prossimità del luogo dove è atterrato, una missione che il rover avrebbe dovuto adempiere in due anni, ma che è riuscito a portare a termine in soli sette mesi.
 
Per i sostenitori del piccolo e sofisticato rover, ecco alcune delle sue prodezze, conquiste scientifiche e di ingegneria di cui Curiosity è protagonista indiscusso.

Manovre di atterraggio

Il momento più delicato, effettuato con una mossa mai tentata prima su un altro pianeta, ha visto il rover giungere sulla superficie mediante una serie di cavi e sfiorare il terreno ad una distanza di sicurezza calcolata, Curiosity ha così effettuato un’ellissi di 20 chilometri di lunghezza per 7 di larghezza, migliorando quella del suo “collega” Spirit, giunto su Marte nel 2004, in pratica un nuovo sistema di atterraggio che combina potenza e precisione e che, in futuro, potrebbe garantire sicurezza alle missioni con e senza equipaggio.

Le 5 scoperte del rover Curiosity su Marte
 
Ricerca di un antico corso d’acqua
 
Sette settimane dopo essere atterrato, gli scienziati annunciarono che il rover aveva rilevato un antico corso d’acqua, profondo mezzo metro, si ipotizza abbia ospitato acqua per anni, la scoperta suggerisce che, probabilmente, alcune zone del pianeta abbiano potuto ospitare delle forme di vita già alcuni miliardi di anni fa.
 
Misura della radiazione del pianeta rosso
 
Curiosity ha il compito di valutare l’ambiente marziano ed i suoi livelli di radiazione, è soprattutto questo che aiuterà gli scienziati a capire meglio se la sua presenza può comportare rischi sia per i potenziali microbi presenti sul pianeta sia per eventuali visitatori umani.

Per il momento, le ricerche del rover suggeriscono che i livelli di radiazione marziani sono paragonabili a quelle sperimentati dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, inoltre, gli scienziati sostengono che, in un volo di andata e ritorno, le radiazioni accumulate non sembrerebbero dannose per gli astronauti.

Le 5 scoperte del rover Curiosity su Marte
 
Foratura di una roccia marziana
 
Nel mese di febbraio, Curiosity ha trivellato con il suo trapano 6,4 centimetri di una roccia marziana, ed è stata questa la prima volta in cui un rover ha compiuto una tale impresa con l’obiettivo di raccogliere campioni per la scienza, il lavoro del rover permetterà di studiare l’ambiente marziano e come poteva presentarsi miliardi di anni fa.
 
Un ambiente abitabile
 
Curiosity ha individuato alcuni degli elementi chimici chiave per la vita proprio in seguito alla foratura della roccia John Klein, tra gli elementi individuati lo zolfo, l’azoto, l’idrogeno, l’ossigeno, il fosforo e il carbonio.

La presenza di questi elementi chimici nella zona dell’atterraggio ha fatto ipotizzare agli scienziati che Marte abbia potuto sostenere la vita alcuni miliardi di anni fa, “Abbiamo trovato un ambiente abitabile, così benigno e di supporto della vita che, probabilmente, se questa acqua era presente sul pianeta, si sarebbe stati in grado di bere”, ha affermato John Grotzinger, scienziato del Caltech di Pasadena.

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